“Una manifestazione pacifica nata per condannare la violenza, si è trasformata in un episodio di prevaricazione ai danni di alcuni aderenti all’evento e degli organizzatori. Enrico Rizzi (Presidente Nazionale Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali) e Stefano Fuccelli (Presidente Nazionale del Partito Animalista Europeo) sono stati raggiunti da una denuncia per violazione dell’art. 18 T.U.L.P.S., resistenza a pubblico ufficiale, aggravata ai sensi dell’art. 339 c.p. e per il reato di cui all’art. 650 c.p.”. E’ quanto riferisce una nota congiunta del Pae e del Noita.
Accuse che entrambi leader animalisti rispediscono al mittente e non intendono accettare assolutamente perché “quei reati contestati non sono mai stati commessi”, riferisce il comunicato. Rizzi e Fuccelli infatti, ricevuta la notifica di denuncia, si sono immediatamente rivolti al loro legale ed hanno sporto denuncia nei confronti del Questore di Cosenza e degli uomini della D.I.G.O.S. per “Abuso d’Ufficio” e “Calunnia”. Così riferisce ancora il comunicato che poi ricostruisce quanto avvenuto.
“All’arrivo a Sangineto, i manifestanti si trovavano di fronte ad un imponente, quanto non necessario, spiegamento di Forze dell’Ordine, in assetto antisommossa, a presidio di un paese che di fatto veniva reso impenetrabile attraverso lo sbarramento di tutte le vie di accesso. Ne è conseguita una protesta, sentita ma pur sempre contenuta, a fronte di un atteggiamento assolutamente ostruzionistico dei dirigenti della Questura, che rifiutavano qualunque dialogo con i promotori, i quali si sono trovati nella condizione di dover sciogliere la manifestazione in quanto le circostanze non permettevano più di poter proseguire con il corteo che di fatto veniva annullato seduta stante direttamente dal Presidente del NOITA, Enrico Rizzi, promotore dell’evento”, così ricostruiscono le associazioni nel loro documento. “Sciolto il corteo, le persone, che non facevano più parte di una manifestazione, erano a quel punto libere di muoversi nel territorio circostante non valendo, evidentemente, i divieti imposti in relazione all’evento”. [GARD align=”center”]
Durissime le dichiarazioni dei due Presidenti. Enrico Rizzi, Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus attacca: “Faremo giustizia non solo ad aprile per il povero Angelo, ma anche per noi stessi. Non permetto a nessuno, né tantomeno ad un Questore o ad un Funzionario di Polizia che dovrebbe essere il primo a rispettare le leggi, di accusarmi ingiustamente di un reato che non ho mai commesso. Sono anni che organizzo manifestazioni assieme al Pae e ciò che è accaduto a Cosenza non mi è mai successo in tredici anni di attività animalista. Abbiamo testimonianze e filmati in buon numero per spiegare all’illustrissimo Tribunale di Paola come sono andati i fatti. Dalle accuse ingiuste nei nostri confronti, ai metodi decisamente particolari dei poliziotti, di fotografare e filmare i nostri documenti con i propri telefoni cellulari. Nessuno di noi si è permesso di alzare le mani né tanto meno di opporre resistenza. Eppure ci hanno contestato anche questo. Chi accusa però qualcuno di un reato, sapendolo innocente, commette il reato di calunnia e rischia l’arresto fino a 7 anni. Sono determinato a chiedere la condanna per chi ha sbagliato, la sospensione dal servizio ed un risarcimento dei danni per l’accusa ingiusta che ho ed abbiamo subito”.
Stefano Fuccelli, presidente del Partito Animalista Europeo aggiunge: “Inaccettabile ed ingiustificato il comportamento del responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblica che ha vietato ai partecipanti, quasi tutti pensionate e casalinghe, di manifestare nel paese di Sangineto, relegandoli in un’altra località a distanza di oltre 6 km, in modo del tutto arbitrario visto che la precedente manifestazione organizzata da associazioni calabresi si svolse proprio nel centro storico. Del tutto pretestuosa la prescrizione di divieto a cui si appella la Questura di Cosenza in quanto il numero dei manifestanti era abbondantemente al di sotto del limite imposto. Non solo, il responsabile delle Forze dell’ordine, ha interessato l’Autorità giudiziaria di un reato mai compiuto dai manifestanti ed esattamente resistenza a pubblico ufficiale aggravata ai sensi dell’art. 339 c.p, compiendo a sua volta il reato di calunnia, per questo è stato denunciato. Il 27 aprile prenderemo parte al processo contro i 4 assassini e saremo presenti al Tribunale di Paola con una nuova manifestazione di forte dissenso, vediamo adesso cosa inventerà la Questura per negare il nostro diritto costituzionale di esprimere il proprio pensiero e di manifestare pubblicamente pacificamente.” Così conclude la nota congiunta di Noita e Pae. (Fonte: Quotidiano.Net)
Per chi non ricordasse il cane Angelo fu torturato, preso a palate e impiccato da 4 balordi, irrispettosi della vita di SanGineto in provincia di Cosenza, e li c’è ancora chi li difende, povera Italia [GARD align=”center”]
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